12/10/2008 - II CATEGORIA :: 5° Giornata Andata
LESIGNANO
- ASTRA
Ci sta , però!!!!!!!!!!!
Ci sta perdere con il Lesignano
che è squadra considerata all’inizio tra le favorite del girone, che ha
giocatori di valore, che ha un collettivo di tutto rispetto, che gioca con
grinta e determinazione, che voleva a tutti i costi questa vittoria dopo un
inizio terribile contro squadre temibilissime.
Però non ci sta cominciare a preparare questa sconfitta
durante la settimana mostrandosi psicologicamente scarichi durante gli
allenamenti, non ci stanno certi episodi di deconcentrazione e di distrazione
prima della partita, non ci sta andare in campo
pisolando per 25 minuti e permettendo alla squadra avversaria di fare ciò che
le appariva più opportuno.
Temo una squadra che decide preliminarmente quali sono le
partite che si possono giocare e vincere e quelle che si possono
tranquillamente perdere, voglio una squadra che dal primo all’ultimo minuto
voglia divorarsi gli avversari e li addenti ai
polpacci piuttosto di lasciarseli scappare, voglio una squadra che tiri in
porta da qualunque posizione con la certezza di segnare, voglio una squadra che
mostri i denti anche in allenamento perché l’animo delle persone non cambia
dagli allenamenti alle partite: i guerrieri restano guerrieri e le mammole mammole.
Cominciamo contratti con Ana
davanti alla difesa che fatica a trovare il suo uomo e la sua posizione.
Fatichiamo a ripartire e i loro attaccanti in continuo movimento costringono il
capitano a continue chiusure, mentre i loro laterali costantemente in
proiezione offensiva costringono i nostri esterni a continui, a volte tardivi,
ripiegamenti lasciando isolato la davanti un Auri
ancora in ritardo di condizione perché appena rientrato da un lungo stop.
Così dopo una decina di minuti il Lesignano
passa: un errato rinvio di Alex
trova la nostra difesa sbilanciata e l’attaccante avversario pronto ad
affondare: Alex esce , ma è saltato da un tocco preciso.
Passano pochi minuti e i collinari raddoppiano su un tiro
che respinto da Alex finisce sui piedi di un attaccante
avversario, ma ce ne erano tre liberi, che lesto
insacca nel sette.
Non è più una salita , ma un muro
da scalare.
Eppure qualcosina da recriminare
l’abbiamo, perché, avendo finalmente deciso di cominciare a giocare, Ana,
spostatosi in attacco a dar man forte ad Auri,
salta il proprio avversario e al limite dell’area viene
steso da un proditorio calcione di quest’ultimo alle
spalle.
Chiedere la punizione e l’espulsione sarebbe lecito, scandalizzarsi ( e uso una parola che consenta la
pubblicazione dell’articolo ) perché l’arbitro fa ampi cenni di proseguire tra
le risate di giocatori e pubblico avversario è quantomeno doveroso.
Oh, capiamoci bene, l’arbitro con la nostra sconfitta non
c’entra proprio nulla: non capisce nulla di calcio, ma oggi noi siamo sul suo
stesso livello per cui ognuno ha quel che si merita.
Si, in realtà reagiamo; dal 25° del primo tempo al 35° del
secondo tempo giochiamo sullo stesso piano dei nostri avversari e addirittura a inizio ripresa il gioco si sposta nella metacampo avversaria, però, ecco ancora un però, il
portiere avversario altro non fa se non recuperare palloni su lanci lunghi e
improvvisati.
Così arriva su rapido contropiede e su un rinvio lisciato
a centro area il terzo gol avversario.
Potremmo anche rivedere compiano
se Alex non inventasse due splendide parate. Una su un veemente colpo di testa indirizzato sotto la
traversa e un’altra su un tiro scagliato
da due passi.
Finisce qui.
Quello che ci occorre ragazzi è continuità, è convinzione:
occhi di tigre e crudeltà ( sportivamente parlando ) da belve fameliche,
certezza delle nostre possibilità e dedizione totale.
Voglio una squadra che vada in
campo per vincere tutte le partite lottando dal primo minuto al fischio finale
dell’arbitro e che non si arrenda mai.
Voi siete quella squadra: siete
moralmente impegnati a dimostrarmelo.